di Enzo C. Delli Quadri [1]
Il 29 novembre 2013 in Agnone è stato costituito il Comitato promotore del Parco Archeologico Interregionale dell’Alto Sannio, con il coinvolgimento dei Comuni Abruzzesi di Alfedena (AQ) e Schiavi di Abruzzo (CH) e Molisani di Agnone, Pescopennataro, Pietrabbondante, tutti in provincia di Isernia.

Mappa Storica dell’Alto Sannio (Almosava)
Aufidenia = Alfedena. Hereclanom = Schiavi d’Abruzzo. Pesco di Guardia = Pescopennataro. Trevento = Trivento. La Pietra che viene avanti = Petravenniende (Pietrabbondante). Sella dei Sacrati = Sella di Capracotta. M.Karakenos = Monte Saraceno. Santuario della Nazione = Teatro Italico di Pietrabbondante. M.Kaprum = Monte Capraro. Ver = Verrino. Città del Toro Sacro = nei pressi di Agnone. Le tre cittadelle = Le Civitelle
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Non è dato di sapere se questa iniziativa rientri in ambiziose scalate politiche-partitiche, in previsione delle elezioni europee del prossimo maggio 2014. Non è dato sapere se questa iniziativa, tolta l’abnegazione e la generosità delle Associazoni Archeoclub di Armando Falasca e O.S.C.A. di Nicola Mastronardi cui si è aggiunta la Pro Loco di Alfedena, rientri in azioni filantropiche ma promozionali di altri personaggi coinvolti.
La cosa importante è che gli amministratori dei Comuni attualmente interessati e di altri da coinvolgere, sappiano cogliere l’occasione per ricucire il tessuto territoriale almosaviano (altosannita ovvero dell’ Alto Molise Sangro Vastese) che, 50 anni fa, politici incuranti di storia e cultura, mossi dalla possibilità di accedere a facili finanziamenti pubblici e dalla sicurezza di poter creare tante nuove poltrone da occupare, smembrarono e sottoposero alle attuali 4 province de L’Aquila, Campobasso, Chieti e Isernia, e alle attuali due regioni, Abruzzo e Molise, accelerandone la desertificazione materiale e morale.
In particolare: Il progetto del Parco Archeologico interregionale nasce al fine di unire le forze per mettere in rete il patrimonio comune sannita di cui ciascuno dei comuni coinvolti dispone, con l’obiettivo di salvaguardare in maniera omogenea un patrimonio che non può essere separato in virtù degli attuali vincoli geografici e suddivisioni amministrative imposte a livello provinciale.
Ne è convinto l’On. Aldo Patriciello secondo il quale “il Parco Archeologico è uno dei progetti che, per il Molise e il vicino Abruzzo, può avere una straordinaria portata in fatto di sviluppo dei territori interessati, a parte il fatto che investire nella cultura rappresenta, mai come in questo momento, un elemento dal quale il nostro Paese non può e non deve prescindere”.

Ne è convinta Roberta Angelilli, : vice presidente del parlamento europeo, originaria di Schiavi di Abruzzo, secondo la quale: “In un momento di forte crisi e con una disoccupazione giovanile alle stelle, c’è bisogno di riscoprire le potenzialità del territorio. Trovo il progetto del parco archeologico dell’Alto Sannio molto interessante che oggi può trovare finanziamenti nella nuova programmazione dei fondi comunitari che partirà dal primo gennaio 2014 (in ballo per l’Italia ci sono circa 30 miliardi di euro, ndr)”.

Ne è convinto il professor Adriano La Regina che ha speso gran parte della sua vita sui siti archeologici interessati e che non si stanca di ricordarci come l’Alto Sannio sia “la terra dove l’Italia nacque”.

Ne è convinto L’assessore regionale alla Cultura Domenico Ioffredi secondo il quale: “L’obiettivo primario da perseguire è quello dell’integrazione tra le varie amministrazioni coinvolte nel Parco dell’Alto Sannio, in un contesto di respiro interregionale; buon punto di partenza è sicuramente l’accordo già siglato qualche anno fa tra Abruzzo e Molise, regioni sui cui territori insiste la maggior parte dei ritrovamenti del popolo sannita”.

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Gli attuali amministratori dei Comuni di Montagna di Confine tra Abruzzi e Molise portano, sulle loro spalle, una grossa responsabilità, poiché, in previsione dell’ormai certa cancellazione delle province e della quasi certa eliminazione della Regione Molise, sarebbe delittuoso non approfittare di questa occasione storica per estendere ad altre materie, quali, sanità, viabilità stradale e ferroviaria, banda larga, poli industriali, scolastici e sportivi, la stessa metodologia utilizzata per la costituzione del Parco Archeologico Territoriale dell’Alto Sannio.
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[1] Enzo C. Delli Quadri, Molisano di Agnone (IS), ex Manager Aziendale oggi in pensione. Da 22 anni si preoccupa di divulgare la cultura popolare della sua terra con l’obiettivo di veder riaggregato il territorio dell’Almosava-Altosannio, oggi sottoposto a 4 province e 2 regioni.
Caro Enzo, seguo il tuo prezioso lavoro e mi dispiace solo di non aver stabilito nel passato un rapporto costante con te . Eppure anche il territorio da cui ho origine e in cui ho scelto di vivere (seppure in età adulta) fa parte de “la terra dove l’Italia nacque”.Per questo, pur nel piacere che il progetto del Parco archeologico dell’Alto Sannio stia avviandosi bene, rimpiango il fatto che comunità che fanno parte integrante dell’antica comunità pentra, come Barrea (necropoli di Colleciglio) Villetta (mura pelasgiche alla Fonte della Regina), Civitella , Opi ( scavi di prato San Rocco , necropoli, tempio italico a Casali di Opi) restino attualmente ai margini dell’ambizioso progetto. Nella mia esperienza oramai decennale di presenza nel territorio, mi rendo conto che il problema atavico del campanilismo possa esssere superato proprio dal rafforzamento dei legami antichi, e che la riscoperta dei valori alla base delle comunità pre romane possa rilanciare, non una sciocca nostalgia , non una pretesa di superiorità razzista, ma una profonda cultura della coesione sociale, alla base anche di uno sviluppo locale più dinamico e maggiormente proiettato al futuro. Ti ringrazio per la tua “opera” che mi vedrà più partecipe d’ora in poi
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Grazie Mariapia, attendo i tuoi contributi.
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