Sono di Roccaraso due primati inconfutabili dello Sci Italiano

di Ugo Del Castello

Non so se chi legge questa specie di promemoria ha avuto tra le mani il mio libro ROCCARASO, due solchi sulla neve lunghi 100’anni, perché tra quelle pagine risulta evidente quanto sia stata vivace ed importante l’attività sciistica di Roccaraso, iniziata nel lontano 1910 ad opera del Touring Club Italiano. In quel libro sono riportati, sia pure trascritti da me, alcuni documenti importanti e tra questi ne emergono un paio per la sorpresa che rivelano e che io ritengo inconfutabili per le ragioni che di seguito indicherò.

            Girovagando sul sito della F.I.S.I.,tra i “cenni storici” ho avuto la grande sorpresa di vedere pubblicate due, forse tre foto dell’attività sciistica relativa alla Roccaraso di un tempo. La sequenza delle immagini inizia con due che riguardano proprio Roccaraso, sulla terza foto ho qualche dubbio perché la prospettiva è troppo ravvicinata per capire il luogo dove sia stata ripresa e le persone di un tempo sono di difficile identificazione. Comunque Roccaraso c’era,eccome! se la F.I.S.I.. l’ha rappresentata proprio lì.

            E c’era al punto tale che le ragioni che vado ad esporre non devono, non possono togliere nulla ad altre località sicuramente più blasonate, ma che sono necessarie per conferire dignità alla storia sciistica della Roccaraso da me riscoperta e sostenuta nel suo sviluppo da personaggi importanti dello sci italiano.

            Nell’articolo intitolato Il primo giganteapparso sul n. 14 di marzo 1983 della rivista Neve Sport, il giornalista Remo Musumeci intervista lo sciatore cortinese Renato Valle, il quale tra le altre cose racconta una cosa curiosa: <<Lo sci alpino italiano ebbe culla nel Meridione, per l’esattezza a Roccaraso. La prima discesa e il primo slalom furono organizzati dallo “Sci 18” proprio a Roccaraso. Quelli dello “Sci 18” avevano visto il Kandahar e gli era entrato nel sangue>>. Continua il giornalista, che Renato è categorico nell’assegnare a Roccaraso il prezioso riconoscimento. Lo “Sci 18” era ed è lo Sci Club Dei 18, fondato da sciatori romani e con sede oggi a Cortina d’Ampezzo.

            Semmai ci fosse qualche dubbio, questo è sicuramente fugato proprio da colui che vinse quelle gare nel 1929 ed il suo racconto è riportato sul libro del 1958 di Laura Sparnacci intitolato Abetone tinto d’azzurro dove l’abetonese Gualtiero Petrucci a sua volta racconta: <<Furono istituiti i primi corsi di sci, si corsero i primi campionati italiani. Nel 1929 il sottoscritto fu invitato a partecipare a una gara di discesa e slalom a Roccaraso, “la prima corsa in Italia del genere” con la partecipazione dei cortinesi reduci da St. Anton in Austria, dove avevano fatto un corso di istruzione sotto Hannes Schneider, padre della prima scuola di sci. Io, non sapendo cosa fosse lo slalom, chiesi informazioni. Mi fu risposto che si doveva passare fra tante bandiere; alzai le spalle dicendomi: passo in mezzo alle piante, passerò bene anche in mezzo a delle bandiere… Vinsi>>.

            A questo punto si può affermare, senza ombra di dubbio, che: “Lo Sci Alpino italiano è nato a Roccaraso”.

            Ma se torniamo all’intervista di Renato Valle troviamo la seconda notizia curiosa e io aggiungo di una certa importanza, che coinvolge i fratelli Ferdinando e Renato Valle: <<I due fratelli erano autentici pionieri ed esploratori del meraviglioso mondo nascente. Frequentavano Sankt Anton per capire cosa vi si faceva e come. Nel 1931 Ferdinando fondò a Roccaraso una scuola di sci, autorizzata dalla Federazione>>.

            All’inizio delle mie ricerche, nel maggio del 2002, a Cortina d’Ampezzo fui ospite di Giovanni, figlio di Renato, il quale mi regalò copia di alcuni documenti giornalistici e il dépliant di quella scuola di sci. In particolare in un articolo della Gazzetta dello Sport di marzo 1933, sotto l’immagine dei fratelli Valle e di Polino Pompanin, c’è scritto testualmente così: Reduci da Roccarasoove dirigevano la “Scuola Tecnica di Sci”, l’unica in Italia riconosciuta dalla F.I.S., sono giunti a Roma i fratelli Ferdinando (a destra) Renato Valle (a sinistra) e Paolino Pompanin (al centro) ospiti dello Sci Club Audacius.

            Questa è la storia.

Poi accade che il 10 dicembre scorso mentre leggo il quotidiano Libero, a pagina 18 trovo un articolo sui quei giorni di vacanza e di sci a Cortina d’Ampezzo e tra le righe emerge la dichiarazione del direttore della Scuola di Sci Cortina, il quale afferma che la sua scuola è la prima in Italia riconosciuta nel dicembre 1933 dalla F.I.S.I.. Così, punto nell’orgoglio, con una lettera al quotidiano abruzzese Il Centroracconto questi fatti storici e contesto amichevolmente a Cortina d’Ampezzo il primato.

            L’articolo del quotidiano abruzzese è stato ripreso e rilanciato in quel territorio dal quotidiano localeIl Giornale delle Alpi. Sono certo che la notizia arrivata dall’Abruzzo abbia scompigliato le certezze della “Regina delle Dolomiti”. Tant’è vero che il giorno dopo lo stesso quotidiano pubblica una intervista rilasciata da Giovanni Alverà, direttore della Scuola di Sci Cortina, che rivendica il loro primato, affermando che è quella di Cortina la prima scuola riconosciuta dalla Federazione, semplicemente perché sono stati i primi a dotarsi di un atto costitutivo notarile firmato il 15 dicembre 1933.

            A questo punto assume rilevanza il ruolo istituzionale della Federazione. Nel 1908 a Torino tre sci club fondarono l’Unione degli Ski Clubs Italiani; nel 1913 a Milano l’organismo venne sostituito da una nuova struttura: la Federazione Italiana dello Ski; che a sua volta nel 1920 fu riorganizzata e assunse il nome di Federazione Italiana dello Sci (F.I.S.); nel 1933, con l’assorbimento degli sport del ghiaccio e del bob il nome venne mutato in Federazione Italiana Sport Invernali. Da questo percorso si evince chiaramente che non c’è stata soluzione di continuità nella vita federale, ma solo riorganizzazione dettata dallo sviluppo crescente dell’attività sciistica italiana, attività caratterizzata sicuramente anche dalla nascita di molte scuole. Tant’è vero che la F.I.S. già nel 1932 incominciò a formare ufficialmente i nuovi maestri di sci. Quindi gli anni tra il 1929 e il 1933 furono contraddistinti da una rivoluzione organizzativa. E proprio nel 1931, con la fondazione a Roccaraso della Scuola Tecnica di Sci dei fratelli Valle e Pompanin, “unica in Italia riconosciuta dalla F.I.S.” che si inizia questo percorso ufficiale e qualificante dell’attività di insegnamento dello sci attraverso il riconoscimento da parte della Federazione.

            È per questa ragione che mi sono permesso di contestare il primato evocato dal direttore Alverà. Il primato fu sancito a Roccaraso, ironia della sorte da tre maestri di sci ampezzaniE di questa particolarità ne siamo doppiamente fieri ed orgogliosi, perché quando un po’ tutti, parlando di Roccaraso la definiscono la “Cortina del Sud”, non fanno altro che riconoscere questo importante rapporto, anche se non coltivato, che ci lega alla “Regina delle Dolomiti”. È questa la ragione del nostro appellativo che incuriosisce un po’ tutti. Credo che il gemellaggio di Roccaraso con la bella Cortina, ma anche con l’Abetone, per via delle prime gare di sci Alpino vinte da Gualtiero Petrucci a Roccaraso nel 1929, sarebbe cosa opportuna se giustamente condivisa e qui mi sono rivolto al Sindaco di Roccaraso per intraprendere i contatti e gli atti necessari.

            Capisco molto bene la reazione degli amici cortinesi, che ha raggiunto l’apice nella trasmissione radiofonica di Rai2 I provincialidi Pif, dove mi sono “scontrato” in un’amichevole discussione con Giovanni Alverà. Anch’io mi sarei comportato come loro, appellandomi alla formalità richiesta dalla F.I.S.I. e soddisfatta per primi dalla Scuola di Sci Cortina. Ma, alla luce delle considerazioni poc’anzi espresse e soprattutto del fatto che la Federazione non ha mai avuto soluzione di continuità fino ad oggi, ho sentito il dovere, anche a nome della mia comunità, di poter affermare definitivamente che la SCUOLA TECNICA DI SCI dei fratelli Valle è stata la prima in Italia riconosciuta dalla Federazione, anche se nel 1931 ancora non veniva richiesta una formalizzazione giuridica. O forse c’è stata, sia pure di altra natura, e una serie di vicissitudini dovute ai fatti di guerra, ma anche al trasferimento in quegli anni della sede della Federazione da Roma a Milano hanno fatto sì che si sia smarrito il documento autorizzativo?

              È bene sapere che quando ho iniziato le mie ricerche incominciai a girovagane nel buio, perché Roccaraso fu totalmente distrutta dai soldati tedeschi durante l’ultimo Conflitto Mondiale e ogni cosa si perse sotto le macerie, forse anche i documenti della scuola dei fratelli Valle, magari depositati agli atti comunali. Io credo che l’autorizzazione alla scuola fu siglata sicuramente da un atto federale, altrimenti il giornalista della Gazzetta dello Sport non avrebbe scritto in quella didascalia “unica riconosciuta dalla F.I.S.”. Se c’è stato il documento che fine fece in quel trasferimento? Oppure che fine fece durante il bombardamento di Milano, quando l’archivio della F.I.S.I., posto nello scantinato dell’edificio che ospitava la sede federale scomparì avvolto dall’acqua che allagò il locale? Queste notizie me le diede a suo tempo Claudio Baldessari, responsabile dell’archivio federale agli inizi degli anni Duemila. Lo contattai per avere questa notizia e magari per averne tante altre che eventualmente potessero arricchire le mie ricerche.

            La Scuola Tecnica di Sci presumibilmente esercitò la sua attività fino alla fine degli anni Trenta, poi i fratelli Valle e Pompanin tornarono a casa. Il dépliant è proprio di questi anni, perché in alto reca la scritta F.I.S.I.

            A questo punto si può affermare che ci troviamo in presenza di una scuola di sci che fu la prima riconosciuta in Italia senza atto costitutivo dalla F.I.S. e di una scuola di sci che fu la prima riconosciuta in Italia con atto costitutivo dalla F.I.S.I.. Della prima non c’era più memoria, io l’ho riscoperta e perciò ho chiesto a Flavio Roda attuale presidente della F.I.S.I. che, fermo restando il primato sancito nel 1933 dalla Scuola di Sci Cortina: la Federazione Italiana Sport Invernali riconosca alla SCUOLA TECNICA DI SCI, fondata a Roccaraso dai fratelli Ferdinando e Renato Valle e Paolino Pompanin il titolo onorifico alla memoria di “Prima scuola italiana di sci riconosciuta nel 1931 dalla Federazione Italiana dello Sci (Fis)”.

            Sarebbe un bel gesto innanzi tutto nei confronti dei maestri ampezzani e poi anche di Roccaraso che li ospitò. E per questa ragione, se la Federazione dovesse esprimersi in tal senso, di emettere un attestato che sia conservato agli atti della Casa Comunale di Roccaraso.

            Mi sono poi adoperato per apporre affianco alla porta del locale, che fu sede della scuola, una targa commemorativa. La cerimonia si è svolta il giorno 27 maggio u.s. alla presenza di Giovanni ed Enrico Valle figli di Renato e Ferdinando.

            Agli amici della Scuola di Sci di Cortina ed in particolare al suo direttore Giovanni Alverà ho rivolto l’invito ad adoperarsi presso la F.I.S.I. per sostenere questo riconoscimento onorifico e alla memoria. E in caso positivo di conservare nella sede della sua scuola una copia del citato attestato, in segno di amicizia con Roccaraso.

            È poi accaduto che in occasione della cerimonia di fine maggio Enrico Valle mi ha consegnato la documentazione federale, conservata dal padre, che pone fine alla “querelle”, perché in data 31 agosto 1932, con lettera protocollo n. 5033, il Presidente della Federazione Italiana dello Sci ha dato il benestare alla costituzione della Scuola Tecnica di Sci Valle, compiacendosi che tale importante iniziativa si svolga sotto l’egida della Federazione. Chiede anche di compilare un regolamento, che poi, all’articoli uno testualmente cita: La Federazione Italiana Sci per la diffusione della tecnica sciistica istituisce in Roccaraso una scuola di sci alle dipendenze tecniche e disciplinari della Federazione stessa, la quale nominerà un rappresentante incaricato di riferire sull’andamento della scuola.

            A questo punto, senza ombra di dubbio, si può affermare definitivamente che la Scuola Tecnica di Sci Valle fu effettivamente la prima scuola di sci italiana autorizzata dalla Federazione dello SciSia pure apportando una modifica all’anno di riferimento che sale al 1932.

            Per le ragioni espresse in precedenza è possibile anche affermare che le prime gare di sci Alpino italiane sono state organizzate a Roccaraso nel 1929. Perciò con la prossima stagione invernale lo sci agonistico italiano compie 90’anni.

 

Roccaraso, dicembre 2018
Ugo Del Castello
(udelcast@gmail.com)

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