
Da una parte una popolazione civile e rispettosa della natura pur nel timore che possa accadere qualche imprevisto non tanto per colpa degli orsi quanto dei cinghiali; dall’altra una popolazione che prende a pallini la cartellonistica che segnala la presenza di orsi ma che, nel contempo, vuole che i cinghiali prolifichino per poterli cacciare.
La buona politica deve intervenire perché le diverse esigenze di sicurezza o di divertimento (come ci si possa divertire ad ammazzare resterà sempre un peccato capitale dell’uomo, giustificato se utile alla sopravvivenza, del tutto mostruoso se utile a soddisfare un desiderio di distruzione o predominio).
A Pettorano sul Gizio stanno provvedendo alla bisogna per tutta la zona che riguarda la riserva naturale del Monte Genzana. Dal Centro, giornale abruzzese, sezione l’Aquila, apprendiamo che:
il sindaco Pasquale Franciosa, ha convocato una riunione nella sede del Comune, per fare il punto sulle scorribande della fauna selvatica. «Abbiamo messo in cantiere una serie di iniziative per mitigare il rischio e avviare la convivenza con gli animali selvatici nel modo più sicuro possibile»,
Al tavolo era presente anche Franco Recchia dell’Osservatorio faunistico regionale. «Stiamo monitorando la presenza della fauna selvatica e non è escluso che sin dal prossimo calendario venatorio 2020-2021 si possa arrivare a prevedere il prelievo anche di cervi e caprioli in un numero congruo e in grado di ridurre la loro presenza nei centri abitati». Al suo fianco anche Emanuele D’Amico, viceprefetto dell’Aquila, che non ha mancato di far sentire la vicinanza dello Stato all’amministrazione comunale e alle persone.
Come ha spiegato Antonio Di Croce, direttore della Riserva Monte Genzana Alto Gizio, Un ruolo fondamentale nella convivenza tra gli animali selvatici e i residenti del posto deve essere giocato dalle recinzioni elettrificate. «Abbiamo a disposizione 105 recinti che possiamo installare a chi ne fa richiesta», «li montiamo noi per la difesa dei pollai e degli orti, assicurando anche la manutenzione e la sorveglianza. Inoltre, a breve avvieremo una campagna informativa, così come già fatto insieme all’amministrazione».
Si procederà anche ad abbattimenti selettivi contro l’eccessiva presenza dei cinghiali. «Gli abbattimenti», commenta Vincenzo Mastrangioli della polizia provinciale, «non servono solo a ridurre il numero dei cinghiali ma anche rifornire di carne gli agricoltori che, seguendo una particolare pratica, ne facciano richiesta.
Insomma, si sta procedendo sulla strada del integrazione tra fauna e uomo, evitando paure e azioni inconsulte e assicurando alla popolazione la sicurezza necessaria.