di Enzo Carmine Delli Quadri

Il Fondo sanitario nazionaleviene, oggi, ripartito in base alla popolazione ‘pesata’, che tiene conto esclusivamente di dati anagrafici; di contro, esclude ogni riferimento alle difficoltà di offerta dei servizi. A tutti è noto che un conto è offrire assistenza sanitaria in pianura Padana o nel Tavoliere delle Puglie, altro conto è offrirla sulle Alpi o sugli Appennini. Non c’è, quindi, un riparto equo che finanzi il reale fabbisogno in base alle caratteristiche non solo anagrafiche ma anche orografiche (del territorio) e epidemiologiche dei suoi residenti. Quindi, c’è necessità di una più equa distribuzione delle risorse, tenendo conto dei problemi delle regioni più povere e con maggior tasso di mobilità sanitaria.
Sull’argomento il ministro Speranza, in audizione in Parlamento, ha sottolineato “la necessità di riformare i criteri di riparto e spiegato come rivedere il sistema di allocazione delle risorse e allineare il processo di individuazione e quantificazione delle risorse del fabbisogno del servizio sanitario nazionale alla normativa vigente» e, quindi «l’elaborazione di una complessa mole di dati centrati sull’individuo in grado di alimentare indicatori al fine di calcolare un livello di fabbisogno regionale direttamente collegabile all’eterogeneità della popolazione e dei suoi bisogni reali».
Frasi arzigogolate che dicono di una speranza, di un auspicio; non danno una certezza. Infatti, ha aggiunto che entro il 31 dicembre dovrebbe essere siglato un Patto per la Salute che prevede lo sviluppo di «strumenti informativi e modelli previsionali (…) che, tramite la capacità di analisi dei principali trend in atto, della evoluzione del fabbisogno di salute della popolazione (…) possano supportare le scelte di programmazione sanitaria e la corretta distribuzione delle risorse».
Come dire che passeranno chissà quanti mesi o anni prima di giungere a una conclusione, a meno che la volontà politica non sia ferma, decisa e non, come al solito, approssimativa e volta gabbare le popolazioni, dando spazio solo ai bacili elettorali più numerosi
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Editing: Enzo C. Delli Quadri