La Transumanza di Alina

di Luciano Pellegrini

Incredibile come le pecore riescano ad orientarsi e capire l’ora. Certamente è il sole o la luce. Alina, senza informarsi sul meteo, ha anche lei questa competenza, mi ha avvisato che il giorno 26 dicembre doveva trasferire le pecore al ricovero invernale. Il freddo della notte stava procurando problemi al gregge, quindi urgeva trasferire il gregge a valle. Infatti, il giorno successivo, ha iniziato a nevicare e la temperatura si è abbassata notevolmente.

Come da mia abitudine, da quando l’ho conosciuta due anni fa, ho partecipato a questa piccola transumanza, per darle una mano. Ho avuto l’aiuto e la presenza di uno zampognaro e tre amici.

La transumanza si è effettuata dalla Valle Giumentina – Abbateggio PE (700 m), nel Parco Nazionale della Maiella a San Valentino PE. Ci siamo incamminati verso le ore dieci. Alina nei giorni precedenti, aveva testato se gli agnelli da poco nati, ce la facevano a camminare. Avanti al gregge, lo zampognaro suonava melodie natalizie e non, i cani sempre attenti, facevano la spola per tenere le pecore insieme, Alina con i suoi suoni vocali, dava i comandi e le pecore obbedivano. Io chiudevo la fila. Fra saliscendi, adattandoci alla abitudine delle pecore, abbiamo raggiunto la destinazione.

Alina ha scelto di abbandonare lo stazzo estivo il più tardi possibile, perché considerando le temperature alte, le pecore hanno brucato la poca erba rimasta, ma sufficiente a sfamarle. Le ore trascorrevano contemplando il panorama delle montagne innevate e dei paesi quasi disabitati, ascoltando e rilassandoci con il suono del belato delle pecore e delle capre.

Verso le ore 14 siamo arrivati. Abbiamo consumato una colazione genuina, seduti al tiepido sole invernale, con pane, olio, caciotte sott’olio, olive, lupini, vino e non poteva mancare lo spumante, per brindare. Nel frattempo le pecore hanno mangiato a sazietà, erano tutte pasciute. Le capre hanno trovato una loro leccornia. I frutti con bacche rosse, nei cespugli spinosi. Riescono a prendere questi frutti con le labbra, senza pungersi. Mentre mangiavamo, il gregge più volte si avviava verso il vecchio stazzo… hanno calcolato il tempo che occorreva per tornare indietro. Alina, con il suo linguaggio e aiutato dai cani, li ricompattava.

Mi ha informato che era naturale e al massimo una giornata, il gregge si sarebbe adattato al nuovo posto. Il sole velocemente è tramontato e ci siamo salutati, dandoci appuntamento alla prossima visita. Il lato positivo è … la nascita degli agnelli… LA VITA CONTINUA!

Le foto sul link: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10219426164038149&set=a.10219426157877995&type=3&theater

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