
Il paese di Borrello, come tramandato anche da Benedetto Croce, fu feudo della famiglia Borrello con il capostipite Borrello Valva, un condottiero franco discendente dai Conti dei Marsi. I suoi discendenti furono identificati nei documenti come “figli di Borrello” (Burrelli filii), mentre il suo territorio come “Terra di Borrello” (Terra Burrelli)o “Terra Borellense” (Terra Burellensis). Tale territorio era posto tra l’Abruzzo meridionale ed il Molise settentrionale e comprendeva nell’XI secolo oltre 50 feudi; i due in cui risiedevano maggiormente erano Agnone e Pietrabbondante. I loro domini corrispondevano ai territori che costituivano il fulcro dell’antico gastaldatolongobardo di Bojano. Con la mutata situazione politica dovuta all’affermazione dei Normanni, i Borrello seppero adattarsi ai cambiamenti. Con una mirata politica matrimoniale, un ramo della famiglia si insediò tra la Calabria e la Sicilia ed entrò nella ristretta cerchia di famiglie normanne. Difatti, un Roberto Borrello fu uno dei più fedeli collaboratori, insieme al normanno Giosberto de Luci, del gran conte Ruggero I di Sicilia. Successivamente, nel 1254 , sotto l’Imperatore Federico II di Svevia, un Guglielmo Borrello fu Luogotenente del Regno di Sicilia. Mentre nel 1431, sotto il Re del Regno di Napoli Alfonso V d’Aragona, un Giovanni Borrello fu signore di Not e capitano d’armi nella Val di Noto insieme al figlio Antonio. Tra le altre, ha goduto di nobiltà anche a Benevento, Oliveto e Palermo.