Poesia di Silvana Poccioni
Novembre
Un’alba di latte
umida e fredda
dissolve le ultime
tardive
ombre della notte.
Sul belvedere
in fondo
affiora lenta
da un mare di nebbia
la lunga fila rossa dei tetti
interrotta da cime silenziose
di antichi campanili.
Il cielo
limpido e terso
nel suo punto più alto
straordinariamente azzurro
oltre i filamenti d’alabastro delle nubi
che annoda e scioglie
come in un gioco
il maestrale
fa presagire luminoso il giorno
con i primi rintocchi di San Marco.

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Editing: Enzo C. Delli Quadri
Copyright Altosannio Magazine
Il mare di sabbia che viviamo è un oceano privo di acqua. Si arranca l’esistenza senza desistere, fidando “forse” in un raggio di luce che ci incoraggia.
La natura glorifica se stessa concedendoci una speranza che dobbiamo per forza di cose accettare.
La poesia è una pennellata novembrina, risente del suo mese e dell’incommensurabile dono dell’essere poeta.
saluti, Gustavo.
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Grazie per l’apprezzamento. Mi piaccciono molto sia l’autunno sia Agnone, benché io sia nata nel pieno dell’estate e a Rocchetta al Volturno. Ma trent’anni trascorsi in un luogo tanto suggestivo ti fanno sentire nativa di questo come di quello che ti ha dato i natali.
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bella davvero.
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Comunemente si pensa a novembre con un po’ di malinconia –forse proprio per la nebbia evocata dalla poesia- o per le pioggerelle lunghe e fredde che penetrano sotto gli indumenti. Ma dopo un primo momento l’autrice SI e CI meraviglia facendoci gustare un giorno novembrino chiaro e cristallino come ce ne sono tanti in autunno… Piacevole, lucida ed eloquente lirica che io leggo solo oggi…
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