XIX Canto dell’Altosannio

di Gustavo Tempesta Petresine

eco

XIX Canto dell’Altosannio

Il tempo non si muove più da giunchi,
l’acqua ristagna con la sua Mefite.
Un eco antico mi sconquassa il petto,
ridonda, e poi mi gracida nel cuore.

fa parte del suo libro  “Ne cande[1]

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Ne Cande...Copertina[1]Ne cande, nasce da un percorso accidentato, da un ritrovare frammenti e “cocci” di un vernacolo non più parlato come in origine, da mettere insieme in un complicato puzzle. I termini sono proposti cercando di rispecchiare la fonetica che fu propria del parlare dei nostri nonni, ascoltati in prima persona e qui proposti. Il “canto lieto”, quello che trattava di feste, amori e piccola ironia dove si contemplava il fluire non privo di stenti, di un vivere paesano, è svanito negli anni.

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Copyright 
Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri 

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