Contemplando

di Massimo Gargiulo

Un fresco velluto verde di muschio
imperlato di goccioline di rugiada 
veste le nodose radici d’un’ antica quercia. 
Il limpido Verrino scialacqua dolcemente 
sui bianchi ciottoli nel greto 
scivolando silenzioso nella valle. 
Un nibbio dalla coda biforcuta 
plana stridendo nel cielo del mattino 
mentre il cuculo depone l’ uovo suo assassino 
nel nido d’una incantata merla. 
Le cleopatre gialle danzano l’ amore 
sui delicati fiori del vento 
e frullano i grassi passerotti 
tuffandosi nell’onde di grano generose. 
Agnone sciorina l’umido filar di tetti bruni 
alla carezza tiepida del sole 
ed i pennacchi azzurri dei camini 
si avvolvono nell’aria 
come le piume d’elmi d’antichi cavalieri.

_______________________________________
[1] Massimo Gargiulo: nato a Napoli, città dove vive, ha trascorso, da studente, l’adolescenza e la prima giovinezza ad Agnone, ospite del Convitto Vescovile di San Bernardino, quando ancora il Molise e Abruzzo erano un tutt’uno. L’amore per la nostra regione è rimasto intatto nel tempo e lo induce a trascorrere molto del suo tempo libero in terra d’Abruzzo. I suoi hobby sono la poesia e la pittura.

Copyright: Altosannio Magazine 
EditingEnzo C. Delli Quadri  

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Un pensiero riguardo “Contemplando

  1. Pacati versi, sobri, sensibili e gentili ….Del resto la contemplazione placa l’anima e la eleva..
    Così questa poesia, mentre ci fa gustare insetti e uccelli, fiori e piante dell’incipiente primavera, nelle fresche acque del Verrino le mani dolcemente scialacquano coi ricordi, ancora stretti.

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