
di Massimo Gargiulo
Un fresco velluto verde di muschio
imperlato di goccioline di rugiada
veste le nodose radici d’un’ antica quercia.
Il limpido Verrino scialacqua dolcemente
sui bianchi ciottoli nel greto
scivolando silenzioso nella valle.
Un nibbio dalla coda biforcuta
plana stridendo nel cielo del mattino
mentre il cuculo depone l’ uovo suo assassino
nel nido d’una incantata merla.
Le cleopatre gialle danzano l’ amore
sui delicati fiori del vento
e frullano i grassi passerotti
tuffandosi nell’onde di grano generose.
Agnone sciorina l’umido filar di tetti bruni
alla carezza tiepida del sole
ed i pennacchi azzurri dei camini
si avvolvono nell’aria
come le piume d’elmi d’antichi cavalieri.

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[1] Massimo Gargiulo: nato a Napoli, città dove vive, ha trascorso, da studente, l’adolescenza e la prima giovinezza ad Agnone, ospite del Convitto Vescovile di San Bernardino, quando ancora il Molise e Abruzzo erano un tutt’uno. L’amore per la nostra regione è rimasto intatto nel tempo e lo induce a trascorrere molto del suo tempo libero in terra d’Abruzzo. I suoi hobby sono la poesia e la pittura.
Copyright: Altosannio Magazine
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Pacati versi, sobri, sensibili e gentili ….Del resto la contemplazione placa l’anima e la eleva..
Così questa poesia, mentre ci fa gustare insetti e uccelli, fiori e piante dell’incipiente primavera, nelle fresche acque del Verrino le mani dolcemente scialacquano coi ricordi, ancora stretti.
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