Poesia di Gloria Egli Capo [1]

Rime della mia gioventu’
Rime della mia gioventù in differente idoma ne parlaste
ed ora è la nostalgia a dirne il vero.
Un pacifico paesello montano, e giù per la via
il pigro e stanco dondolio di un mulo da lavoro.
Color di creta della mia terra natia..e nei campi
vedo il ritmo della vecchia falce muoversi,
sento il suono della lingua natia,
vedo la valle nella tradizionale canzone del raccolto.
Nelle chiare e rinfrescanti acque del ruscello, le trote argentate
in gioiosi giochi di risciaquo si cibano.
Sulla familiare collina, in covoni, giace abbondante, il grano raccolto dai campi.
La gente si raduna ora, a contar le loro benedizioni.
Un’altra stagione passa. È tempo del riposo, mentre è quasi il tramonto.
Mi sembra fosse solo ieri che anch’io ero li, quando a qualcun tardante dal
lavoro, madri e mogli attendevano in preghiera.
Anche se ero parte dei giovani di “casata” dell’ostentar ricchezze, o d’aria
di padrona, io non ho mai scelto assumer tal posa.
In qualche modo, sentivo che il mio tempo in paese, era breve
percio’ non ho preso nulla per sicuro ed ho amato tutto:
I tuoi costumi, il tuo popolo e la tua terra.
Il tuo popolo, una volta, era la mia gente, e le tue roccie il mio paese. Con te ho
tremato quando dal campanile le campane di allarme hanno suonato.
ho gioito con te a feste e a tanti matrimoni e fatto da madrina a nuovi nati,
come era costume, quando così la tua gente chiedeva.
Ti rivedro ‘ paese amato?…
O sarò solo a ravvivar memorie ed a viaggiare
solo nelle mie rime d’amore!
Poesia tratta da Vastogirardi&Fiends, sito curato da Domenico Marchione
[1] Gloria Egli Capo, campana, ha frequentato a lungo Vastogirardi tanto da conservare nella mente e nel cuore il modo di essere della nostra terra. Emigrata in America, prof. nelle Università di Kirkwood e Mount Mercy a Cedar Rapids (Iowa)., ama scrivere poesie che si ritrovano nei testi americani. Pur lontano dall’Italia ha portato nel cuore e conservato gelosamente i ricordi di Vastogirardi.
Copyright Vastogirardi&Fiends,
Editing: Enzo C. Delli Quadri
Bella e compiuta prosa poetica: assenti metrica e ritmo essa si sostanzia di un forte corpus di immagini e di idee poetiche! Nello scorrere del tempo si concretizza la vita dell’autrice: madrina alle nascite, attenta ad osservare il lavoro dei campi, specie la mietitura –mi richiama alla mente i Seminatori di D’Annunzio- finanche partecipe all’ansia e alla preghiera di madri se qualcuno tardava a rientrare la sera dopo il lavoro… l’Autrice, pur sapendo che avrebbe lasciato il paese –non forzatamente per necessità ché la sua condizione sociale era buona – senza alterigia ha impresso nel cuore usi e costumi della nostra gente e gode al ricordo piacevole e triste insieme, del paese sul colle e del ruscello- credo una delle sorgenti del Trigno-che scorre fresco con le trote … e perfino il fragore delle bombe durante la guerra, come molti altri emigranti. Standone lontano, con le sue rime d’amore.
I SEMINATORI
…Poi, con un largo gesto delle braccia,
spargon gli adulti la semenza; e i buoni
vecchi, levando al ciel le orazloni,
pensan frutti opulenti, se a Dio piaccia….
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