
La Collana TESORI DELL’ALTOSANNIO si arricchisce di un nuovo libro, questa volta frutto prezioso dell’Alto Vastese, in particolare Fraine. Qui è nato Duilio Martino che, come tanti costretto a emigrare per motivi di lavoro, ha sempre coltivato la passione per la sua terra di origine e per l’arte, in primis la poesia, alla quale ha dedicato una fetta importante della sua vita.
Non a caso il libro porta il titolo “Radici” e affonda nel terreno con versi che lasciano il segno.
Oggi la poesia è considerata astrusa, noiosa e forse inutile. Tutto ciò accade perché viviamo in un’epoca, caratterizzata da futilità, volgarità e dallo stress quotidiano. Ma la nobiltà d’animo che, comunque, alberga in ognuno di noi, spingerà a leggere le poesie di Duilio Martino. I suoi versi racchiudono ben tre elementi: pensiero, emozioni e musicalità. Il pensiero, rivolto morbosamente alla sua terra abruzzese dell’Altosannio (AltoMoliseSangroVastese) troppo spesso calpestata e dimenticata, di cui non riesce a vedere un futuro; le emozioni legate a stati d’animo sul morire, rinascere, amare, vivere, sul provare, insomma, che la vita è quella unica e sacra esperienza che ci capita tra le mani e di cui bisogna tenere di conto soprattutto donandosi ai suoi policromi inviti di fede e di speranza; la musicalità, (che rientra nella sfera del significante) ottenuta con una ricerca attenta, continua, impegnata e diligente della irrinunciabile tecnica compositiva: della metrica, ovvero della struttura ritmica e delle figure retoriche che sono indispensabili perché il pensiero si traduca in poesia.
Le incisioni di Maurits Cornelis Escher, le foto in b/n di Angelina Iannarelli, i disegni in carboncino o inchiostro di china di Giuseppe Stampone, Alessandro Andreuccetti, Oreste Recchione, ben accompagnano lo scorrere del fiume di poesie che Duilio ci dona.
Allegati: foto di Duilio Martino e, in alto, frontespizio del libro già in vendita tramite Mondadori, Feltrinelli, Amazon, Youcanprint e altri

