Ss’ucchie

Poesia di Rodrigo Cieri[1]
tratta dal suo libro “Memoria è Anima”  Campobasso 2017.

Ss’ucchie

Me vulesse annehà pe’ dentre ass’ucchie
quanda me guarde fisse
e pure surridenne.
Vulesse scegne  abballe pe’ssu core
e legge  comavatte
ogne volte che tuzzele l’amore.
N’ce šta parole adatte
pe’scrive  lu culore;
m’attire nche na forza travolgente
e se mantì  lu sguarde troppe allunghe
me sente a scegne a ffonne de lu mare
oì’vulenne alte pe’luciele.
Chiss’ucchie èpe’mmégné le sirene,
ma j’nenso’Ulisse chezeleghe.
Lu foche esce a vište gna ze sbele
e tufamme scuprì, pe’štà tranquille,
se tinghepure j‟nu puštecille.

Celenza sul Trigno, 3 giugno 2006

Gli occhi tuoi

Vorrei negli occhi tuoi annegare
quando mi guardi fissa
e pure sorridendo.
Vorrei scendere in fondo al tuo cuore
e leggere come batte
tutte le volte che l’amore bussa.
Mancano parole adatte
a descrivere il colore;
m’ attirano con forza travolgente
e, se tieni lo sguardo troppo a lungo,
mi sento scendere in fondo al mare
o alto andar volando per il cielo.
Fan per me gli occhi tuoi da sirene,
ma non son io Ulisse che si lega.
Il fuoco balza  a vista  se  scoperto;
fammi scoprire tu, per star tranquillo,
se ho anch’io là un posticino.


[1]Rodrigo Cieri,abruzzese di Celenza sul Trigno, di madre molisana, una vita dedicata alla Scuola, da docente e poi da Preside, dedito all’impegno sociale e la promozione culturale che porta avanti con testardaggine, in paese e neIl’ Alto Vastese. Coltiva un’antica passione, la pura poesia, in lingua, o più spesso in vernacolo, ottenendo consensi e premi.

Editing: Enzo C. Delli Quadri 
Copyright: Altosannio Magazine

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