di Antonio Cieri [1]
In Argentina, nella città di Bariloche, sulla scrivania di un giudice di Corte di Appello, Horacio Carlos Osorio, di origine italiana e precisamente di Celenza sul Trigno, viene conservata una bandiera dell’Italia Unita: “Carta dimostrativa delle circoscrizioni militari del Regno d’Italia 1884”. Gli stemmi di diversi casati fanno da contorno.
I nonni di Horacio, Sabatino Cieri (1872-1953) e Maria Aquilano (1879-1948), appena sposati, raggiunsero nel 1898 i genitori in Argentina a Chacabuco, da cui non hanno fatto più ritorno in Italia. Adamo Cieri, bisnonno di Horacio (e fratello di Paolo, bisnonno dello scrivente), vi era emigrato da diversi anni. L’emigrazione fu la via d’uscita da una situazione economica molto di cile tipica del Mezzogiorno d’Italia ed ha interessato anche Celenza: occorreva una bella dose di coraggio e spirito di avventura per partire, come verso l’ignoto, pochi decenni dopo l’unficazione dell’Italia.
Horacio, dopo aver seguito gli studi di giurisprudenza, è diventato giudice; la sorella Maria Emilia pediatra. Si è innamorato subito della bandiera italiana che nonno Sabatino Cieri aveva portato con sé, non in valigia, ma avvolta al collo, durante il viaggio, come un foulard, da far vedere a tutti il suo essere ita- liano e il suo attaccamento al tricolore. Alla sua morte la bandiera è stata presa in consegna e custodita visibile attraverso il vetro sulla scrivania dal nipote Horacio, vicino con il cuore e il pensiero alla celebrazione 150o compleanno dell’Unità d’Italia.
Sabatino, per moltissimi anni a Chacabuco, il 7 agosto, nella ricorrenza delle festa di san Donato, patrono e protettore di Celenza, amava organizzare la festa e guidava con lo “stendardo” la processione dei Celenzani. Horacio ha studiato un po’ di Italiano ed ha appreso da piccolo parole e filastrocche in lingua e in dialetto abruzzese, con nel cuore Celenza ove si è recato la prima volta nel 1997 alla ricerca delle origini. Chi scrive gli ha ricostruito l’albero genealogico.
Quella bandiera, cordone ombelicale di affetti e di amore, ha 127 anni! (Ad oggi 2014 ha 130 anni)
[1] Antonio Cieri, abruzzese di Celenza sul Trigno (CH), dalle origini materne molisane di Montefalcone nel Sannio. fu insegnante e geometra profilo che gli consentì, poi, di ricoprire il ruolo di “Responsabile dell’Area Tecnica e del Servizio Tecnico” del suo Comune nativo. Appassionato di ricerche storiche, ha curato articoli sui servizi sanitari abruzzesi e molisani, e, in particolare, ha curato e divulgato la vita interessante di molti personaggi storici di Celenza, dal 1800 ad oggi.
Editing: Enzo C. Delli Quadri;
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